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1.
€ 33,00
EAN-13: 9788820412456
Francesco Donato
Criminalistica forense. Protocolli e tecniche delle indagini scientifiche
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
Info disponibilitàRifornimento in corso
Prezzo di acquisto€ 33,00
DescrizioneImportanti casi giudiziari hanno spesso registrato lacune investigative e negligenze operative, specie in occasione dei rilievi tecnici svolti sul locus commissi delicti , destando l'attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma anche della stessa opinione pubblica, sensibilizzata dalla spettacolarizzazione che viene data dai mezzi di informazione ai fatti delittuosi. Molto si è discusso sull'effettivo apporto della scienza e della tecnica alla risoluzione dei casi giudiziari e sul ruolo del progresso scientifico quale risorsa al servizio dello stesso sistema giudiziario per il raggiungimento della verità . Qual è allora l'effettivo ruolo delle scienze forensi? In che misura la prova scientifica incide sugli esiti del processo penale? Come le indagini scientifiche possono coadiuvare l'investigatore nel percorso della continua ricerca di quanto realmente accaduto? A questi interrogativi si è tentato di dare alcune risposte, offrendo spunti di riflessione per un approccio alla scena del crimine consapevole e professionale. In questo quadro, il volume si propone di approfondire alcuni aspetti delle indagini tecniche e segnatamente quelli relativi ai protocolli da seguire nell'ambito degli accertamenti della criminalistica forense, con particolare riferimento a quelli attinenti al sopralluogo giudiziario e alla conseguente repertazione delle tracce; fasi queste estremamente importanti e prodromiche a quelle di laboratorio dove prende "corpo" la cosiddetta prova scientifica. Francesco Donato , specializzato in criminalistica forense, è stato direttore del Centro Regionale di Polizia Scientifica per la Toscana dal 1986 al 1997. Dal 2004 è docente a contratto presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna, Facoltà  di Scienze Politiche "R. Ruffilli" e svolge la libera professione a Firenze. Fa, inoltre, parte del collegio docenti presso la Scuola Superiore di Magistratura e presso la Scuola Nazionale di Alta Formazione dell'Unione Camere Penali. È autore di numerose pubblicazioni e ha dato il suo contributo in vari volumi collettanei. Tra i lavori più importanti, si citano: L'attività  di polizia scientifica (Ministero Interno, Roma, 1986); Banconote e documenti falsi (Laurus Robuffo, Roma, 1997); Criminalistica e tecniche investigative (Olimpia, Firenze, 2006); "La necessità  di una banca dati balistici", in Atti XV Congreso Mundial de la Sociedad Internacional de Criminologia (Thomson Aranzani, Barcelona 2008); L'interrogatorio investigativo (Laurus Robuffo, Roma, 2010).

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2.
€ 19,00
EAN-13: 9788820416171
Maria Caterina Federici
La sicurezza umana: un paradigma sociologico
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
Info disponibilitàRifornimento in corso
Prezzo di acquisto€ 19,00
DescrizioneDi quale sicurezza si parla quando si affronta il "paradigma sicurezza" dal punto di vista sociologico? Nella postmodernità  la sicurezza umana è un "problema" che si riflette e che ha conseguenze nel campo del lavoro, della polis, del viaggio, della medicina, della comunicazione, e si configura come rischio e perdita di fiducia dentro un'epoca tra le più criticamente sicure della storia occidentale. La sociologia si pone la questione del perché e delle motivazioni di tale percorso critico: prima di sapere qual è il metodo, scriveva Émile Durkheim, importa sapere quali sono i fatti sociali. Sulla base di uno studio interdisciplinare a tre voci, il libro affronta "la sicurezza umana come fatto sociale" coniugando l'approccio sociologico con quello penalistico e criminologico. Attraverso i tre percorsi di analisi - su violenza, forme di intelligence e di minaccia, su diritto penale della sicurezza e delle politiche criminali nella società  del rischio, su prevenzione della criminalità  e politiche di sicurezza urbana - prima ancora di affrontare una discussione in merito a nuove "etichette" disciplinari (sociologia della sicurezza, sociologia della violenza, sociologia del male), il gruppo di ricerca che fa capo al CRISU (Centro di Ricerca in Sicurezza Umana) si propone di riflettere sul significato sociologico di "sicurezza umana". Maria Caterina Federici è professore ordinario di Sociologia generale presso l'Università  degli Studi di Perugia. È coordinatore dei corsi di laurea in Scienze per l'Investigazione e la Sicurezza e Ricerca sociale per la Sicurezza Interna ed Esterna (magistrale). È direttore del CRISU della Facoltà  di Scienze della Formazione dello stesso ateneo.

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3.
€ 21,00
EAN-13: 9788856849622
Doriana Togni
Ragazze trasgressive in cerca d'identità . Teoria e ricerca sulla devianza giovanile femminile
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
Info disponibilitàRifornimento in corso
Prezzo di acquisto€ 21,00
DescrizioneBulle, minorenni terribili, giovani sbandate, ragazze cattive, etichette spesso apposte alle protagoniste di molti recenti fatti di cronaca in cui sono proprio ragazze - nell'immaginario collettivo per natura non violente né aggressive, ma remissive e rispettose - le autrici di furti, lesioni o bullismo femminile. Gli episodi di devianza femminile sembrano essere in aumento, ma è proprio vero? La devianza femminile è un fenomeno marginale, minore rispetto alla devianza maschile, oppure è la reazione nei confronti dello stesso ad essere diversa? Nei recenti e radicali mutamenti sociali, la non discriminazione nell'accesso a carriere criminali è un segnale di una condizione di maggiore parità  fra uomini e donne? Oppure la parità  è ancora un obiettivo da raggiungere e i comportamenti devianti diventano paradossalmente strategie di parità ? Per rispondere a queste domande, per comprendere le dimensioni del fenomeno e le sue caratteristiche, è maturata l'idea della ricerca che, partendo dal ruolo della differenza di genere nello studio della devianza, intende verificare l'ipotesi che il genere sia una variabile, contestualmente ad altre fondamentali variabili come l'età , imprescindibile nell'analisi della devianza. Il volume, dunque, approfondisce gli autori fondamentali per la teoria della devianza femminile, insieme ad alcuni temi specificamente riguardanti le adolescenti e, infine, descrive la ricerca empirica realizzata. Doriana Togni, sociologa e dottore di ricerca in criminologia, collabora con il Dipartimento di Sociologia "Achille Ardigò" della Facoltà  di Scienze Politiche dell'Università  di Bologna. Dal 2000 è socia e collaboratrice della cooperativa RicercAzione di Faenza per la quale si occupa di progettazione e realizzazione di interventi nell'ambito della prevenzione e della devianza giovanile. Per i nostri tipi ha recentemente pubblicato "Risky style", in Cipolla C., Martoni M. (a cura di) (2009), Droghe nella notte e "Geografie dell'identità : dove sono le ragazze e i ragazzi del XXI secolo?" in Faccioli P., Losacco G. (a cura di) (2008), Identità  in movimento.

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4.
€ 25,00
EAN-13: 9788856849653
Mariano Angioni
Il falso in Sanità . Problematiche giuridiche e aspetti sociologici
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 25,00
DescrizioneIl dibattito scientifico sul tema del falso documentale, nelle sue svariate forme e nelle sue numerose applicazioni, è divenuto sempre più rilevante negli ultimi anni, in concomitanza con la presa di coscienza, anche nel nostro paese, dell'importanza relativa a questo fenomeno. Lo studio del falso trova il suo interesse in campo sociologico nella descrizione, definizione e approfondimento delle sue cause e dei possibili comportamenti devianti, e consente quindi lo sviluppo di più efficaci strategie di contrasto sia sul versante giuridico - con una puntuale elaborazione legislativa - sia su quello più propriamente operativo. Alla veridicità  - ritenuta o presunta tale - dei documenti sanitari si affianca la necessità  di una costante valutazione dell'accuratezza e dell'appropriatezza del dato, che potrebbe essere costruito in maniera falsificatoria (per dolo, colpa o errore-negligenza). Diventa quindi importante la vigilanza e il controllo sulla corretta compilazione dei documenti sanitari, anche in prospettiva del Fascicolo Sanitario Elettronico costruito dal cittadino-utente. Nel volume gli Autori compiono una vasta e approfondita analisi del fenomeno del falso all'interno del mondo della sanità  italiana e, attraverso ampie fonti di ricerca, seguono il filo rosso della tutela della salute e della ricerca di nuovi modi per costruirla. Mariano Angioni è Ufficiale dei Carabinieri e docente di Criminalistica presso l'Università  degli Studi di L'Aquila. È autore di numerose pubblicazioni tra cui Nozioni pratiche di repertamento (Roma 2006) e Appunti di criminologia e criminalistica (con F. Fratoni, I. Straccamore, L'Aquila 2008).

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5.
€ 39,00
EAN-13: 9788820420796
Bruno Bertelli
Comportamento deviante e corso di vita. Interpretazione teorica e ricerca longitudinale
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 39,00
DescrizioneQuesto volume rende conto, in modo ampio e articolato, delle principali interpretazioni teoriche del comportamento deviante elaborate nel corso degli ultimi due secoli. Tali elaborazioni teoriche rappresentano una base solida per cercare di spiegare, alla luce di nuove ricerche empiriche, la nascita e lo sviluppo della condotta deviante, del suo consolidarsi e trasformarsi in carriera deviante, o ancora del suo scomparire dalla vita di un soggetto. Il libro è strutturato in due parti distinte ma interconnesse. La prima parte offre un quadro dei principali approcci teorici che hanno caratterizzato, nel tempo, il pensiero socio-criminologico e che rappresentano un riferimento imprescindibile per chi voglia comprendere gli aspetti di fondo in grado di influenzare l'eziologia delle condotte devianti. Nella seconda parte vengono proposti i principali apporti che rientrano nel neo-paradigma della Developmental Life Course Criminology. Un paradigma teorico e di ricerca, in fase di costante elaborazione, il quale integra diverse teorie "classiche" e che è strettamente connesso ai risultati di indagini longitudinali sulla nascita e l'evoluzione dei comportamenti trasgressivi nel ciclo di vita. Il volume è un'importante ricognizione critica dei concetti chiave che aiutano a comprendere il perché e il come del comportamento deviante e a conoscere, alla luce dell'attuale ricerca socio-criminologica, quali possano essere i fattori di rischio che più inducono il soggetto alla trasgressione e, di conseguenza, anche quali fattori possano meglio proteggere dall'instaurarsi di "pericolosi" percorsi devianti. Bruno Bertelli è professore associato presso la Facoltà  di Sociologia dell'Università  degli Studi di Trento, dove insegna Sociologia della devianza. Autore di numerosi saggi, teorici e di ricerca, sulle tematiche della devianza, del controllo, del disagio giovanile, delle politiche di prevenzione e riabilitazione delle devianze sociali, per i nostri tipi ha pubblicato: Bertelli B. (a cura di) (1998), La pianificazione sociale. Teoria, metodi e campi d'applicazione; Bertelli B. (a cura di) (2007), Servizio sociale e prevenzione. Luca Mariotti è componente del Gruppo interdisciplinare di ricerca "Juvenile Delinquency in Modern Towns" dell'Università  di Munster (Istituto di Criminologia) e dell'Università  di Bielefeld (Facoltà  di Sociologia), dove ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Sociologia. È autore di diversi saggi sulla devianza giovanile e sullo sviluppo dei comportamenti trasgressivi alla luce di ricerche longitudinali.

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6.
€ 40,00
EAN-13: 9788856837070
Maurizio Esposito
La mediazione interculturale come intervento sociale
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 40,00
DescrizioneI flussi migratori che hanno interessato i paesi occidentali negli ultimi decenni hanno posto numerose questioni rispetto a temi quali coesione sociale, integrazione, cittadinanza. In tale prospettiva, la mediazione interculturale può essere definita come azione positiva e proattiva volta a colmare la condizione di svantaggio esperita talora dalla popolazione immigrata nella fruizione delle opportunità  di accesso al sistema di tutele e di garanzie dei diritti di cittadinanza. Una pratica che si sostanzia in interventi in grado di facilitare l'interazione positiva fra immigrati e reti di servizi, concorrendo a ridurre pregiudizi e forme di discriminazione attraverso la promozione di modalità  di interazione inedite entro una società  in trasformazione. Il volume guarda alle esperienze di mediazione interculturale realizzate, o in attuazione, nel nostro Paese, spaziando dalla scuola al sistema di giustizia, dai contesti di prossimità  alle istituzioni totali, dai servizi sociali per la persona al sistema socio-sanitario e delle politiche per la salute, rimarcandone i punti di forza ed i vantaggi senza tuttavia eludere criticità  ed aspetti problematici. In tal senso, la mediazione interculturale si configura quale strumento imprescindibile nella (ri)costruzione di una società  più rispettosa dell'altro, facendo del riconoscimento mutuale fra i soggetti l'elemento indispensabile per la realizzazione di una società  più giusta perché più equa. Maurizio Esposito insegna Sociologia generale e metodologia della pianificazione sociale presso l'Università  degli Studi di Cassino. Responsabile scientifico del Laboratorio per lo Studio dei Nuovi Servizi "Francesco Battisti", si occupa di problematiche legate al mondo della marginalità  sociale e delle fasce deboli della popolazione. È autore, per i nostri tipi, delle pubblicazioni: Esposito M. (2004), Uomini di camorra, FrancoAngeli, Milano; Esposito M., Battisti F.M. (2006), Medici e nuove tecnologie FrancoAngeli; Esposito M. (a cura di) (2007), Malati in carcere; ha pubblicato articoli per il Journal of Correctional Health Care, Sage, Thousand Oaks, California. Susanna Vezzadini insegna Criminologia e vittimologia presso la Facoltà  di Scienze Politiche "R. Ruffilli" dell'Università  degli Studi di Bologna. È mediatore penale e dei conflitti del Centro Italiano di Mediazione e di Formazione alla Mediazione (C.I.M.F.M) di Bologna e giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni dell'Emilia Romagna. È autrice di numerose pubblicazioni ed articoli; in particolare si ricorda: Vezzadini S. (2006), La vittima di reato tra negazione e riconoscimento, Clueb, Bologna e, per i nostri tipi, Vezzadini S., Urbani G. (a cura di) (2008), Valutare la sicurezza delle imprese, FrancoAngeli, Milano.

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7.
€ 21,00
EAN-13: 9788856845259
Massimo M. Greco
Lettere dal silenzio. Storie di accoglienza e assistenza sanitaria di donne che hanno subito violenza
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
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Prezzo di acquisto€ 21,00
DescrizioneLa violenza maschile contro le donne non è un fenomeno raro né esotico, ma è presente in tutti gli strati sociali e in tutte le culture. Le sue conseguenze a breve e a lungo termine portano a considerarla quindi anche come un problema di salute pubblica: oltre alla prevenzione sui fattori di rischio, è in gioco la capacità  di accorgersi precocemente del disagio, anche quando questo non è espresso. La qualità  e la valenza dell'accoglienza e dell'assistenza messe in atto dalle professioni sanitarie, mediche e sociali rappresentano fattori cruciali che possono fare la differenza: nei luoghi deputati alla cura, la donna che ha subito violenza può dare una svolta alla sua vita oppure ricevere una conferma dell'indifferenza e del silenzio sociale che ancora pesano su tali vissuti. Questo volume, nato da una ricerca promossa dal Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica del Collegio IPASVI di Roma in collaborazione con l'Associazione Differenza Donna, raccoglie lettere scritte da donne che hanno subito violenza e che si sono recate in strutture socio-sanitarie: una vera e propria interlocuzione, un appello alla umanità , alla professionalità  e all'etica di tutti i soggetti coinvolti. Attorno ad esse, il testo costruisce un discorso lontano sia dai numeri delle statistiche sia dal più consueto gergo clinico-specialistico delle professioni sanitarie e mediche. Il libro, proponendo un percorso di conoscenza della tematica secondo l'ottica della Medicina Narrativa e, in senso più generale, secondo l'approccio Narrative Based Care, vuole richiamare ad un prendersi cura messo in atto con una prospettiva attenta alle storie di vita, proprie e altrui. I racconti personali sono una testimonianza spesso ricca di informazioni utili dal punto di vista sanitario, ma sono anche in grado di sollecitare l'immaginazione e l'immedesimazione, necessarie per integrare la comprensione intellettuale e operativa con un coinvolgimento più personale, emotivo ed etico. Massimo M. Greco è esperto di Metodologia autobiografica, Narrative-based care e Gender mainstreaming, argomenti sui quali ha pubblicato diversi articoli e saggi. Infermiere coordinatore, lavora presso il Policlinico Tor Vergata di Roma, per il quale è responsabile della formazione sulla sicurezza sul lavoro. È docente di Pedagogia generale e sociale nella Laurea magistrale in Infermieristica della Seconda Facoltà  di Medicina e Chirurgia - Università  La Sapienza di Roma e collabora come ricercatore al Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica del Collegio IPASVI di Roma.

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8.
€ 29,00
EAN-13: 9788820450946
Costantino Cipolla
La sicurezza come politica
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 29,00
DescrizioneIl filo rosso che lega i contributi presenti nel volume è rappresentato dal ruolo esercitato dalle politiche nazionali e locali in relazione alla regolamentazione delle maggiori problematiche di sicurezza, riscontrabili nei principali ambiti e settori sociali. La dimensione della sicurezza, pertanto, viene indagata in un'accezione ben più ampia, che supera una concezione - tradizionale quanto repressiva - spesso basata su criteri di urgenza e affidata esclusivamente agli apparati istituzionali preposti. Non è possibile, infatti, parlare di sicurezza senza tenere nella dovuta considerazione le strategie preventive e senza effettuare un'attenta analisi degli aspetti eziologici dei fenomeni sociali. Prevenire significa predisporre un'azione tempestiva in grado di impedire a un fenomeno di scarso allarme sociale di trasformarsi in una problematica da affrontare. Realizzare un tale mutamento di prospettiva comporta uno sforzo culturale, sociale e operativo non indifferente, soprattutto in termini di flessibilità  delle prassi e di riorganizzazione delle politiche da adottare. Costantino Cipolla è professore ordinario di Sociologia presso l'Università  di Bologna, coordinatore del Corso di laurea magistrale in Scienze criminologiche per l'investigazione e la sicurezza. Per i nostri tipi ha pubblicato: Epistemologia della tolleranza (1997, 5 voll.); I concetti fondamentali del sapere sociologico (a cura di, 2011); La devianza come sociologia (a cura di, 2012); Perché non possiamo non essere eclettici. Il sapere sociale nella web society (2013). Andrea Antonilli è ricercatore confermato presso l'Università  di Bologna e direttore del Master universitario di primo livello in Politiche di sicurezza e Polizie Locali presso la medesima Università . Per i nostri tipi ha pubblicato: "Devianza" in I concetti fondamentali del sapere sociologico (Cipolla C., a cura di, 2011); "Sicurezza sociale" in La devianza come sociologia (Cipolla C., a cura di, 2012); Insicurezza e paura oggi (2012).

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9.
€ 18,50
EAN-13: 9788820456962
Tomaso Greco
La crisi del lavoro. Dimensioni, analisi e possibili policies
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 18,50
DescrizioneLa crisi del lavoro può essere analizzata come momento drammatico della crisi economica, ma anche come elemento strutturale di una mutazione economico-sociale e normativa di un mondo del lavoro che ha vissuto nell'ultima decade una costante destituzione dalla sua centralità  nei processi sociali. Il volume analizza la dimensione continentale della crisi, soffermandosi su alcuni aspetti particolarmente critici come la disoccupazione, la disoccupazione giovanile e il progressivo deterioramento delle condizioni del lavoro. Ampio spazio è dato alle trasformazioni normative (e a talune proposte di intervento) che hanno caratterizzato il dibattito giuridico, sindacale e politico in Italia dagli anni '90 sino ai giorni nostri. L'autore pone il tema dell'attualità  e della necessità  di una rinnovata concezione del lavoro come veicolo di crescita sociale e come "bene comune". Proprio a partire da questa impostazione individua un elemento di flessibilità  differente dalla flessibilità  individuale, finalizzato a rilanciare l'occupazione, a non deprimere ulteriormente la domanda aggregata e al rilancio di interi settori in crisi. Su questo elemento vengono costruite proposte peculiari e policy di intervento, differenti dagli strumenti oggi a disposizione delle aziende in crisi. Fondamentale, in queste proposte, è il ruolo degli enti locali e delle comunità  territoriali, attraverso la creazione di framework sistemici che mettano a disposizione delle aziende risorse economiche, know-how e interventi infrastrutturali. Strumenti similari vengono prospettati anche per far fronte alla gravissima situazione di disoccupazione giovanile e per incentivare l'imprenditoria in settori fortemente innovativi. Tomaso Greco ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Scienze Giuridiche presso l'Università  di Milano-Bicocca. Ha poi portato a termine il progetto di ricerca biennale IESL presso l'Università  degli Studi dell'Insubria. Tra le sue pubblicazioni, oltre a diversi articoli e brevi saggi, ricordiamo: Le violenze psicologiche nel mondo del lavoro, 2009; La sinistra arancione. Da Milano all'Italia?, 2012.

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10.
€ 32,00
EAN-13: 9788856815160
Daniela Campana
Condannati a delinquere? Il carcere e la recidiva
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 32,00
DescrizioneNella società  di oggi è frequente il richiamo alle questioni della sicurezza e della lotta al crimine, percepito come dilagante. Da più parti si leva l'auspicio di una crescente severità  sanzionatoria: nell'aumento delle pene sembra risiedere l'unica risposta possibile al bisogno di sicurezza dei cittadini. Tutto ciò si traduce in un massiccio ricorso alla carcerazione, che rappresenta la risposta penale per eccellenza dell'epoca moderna. Ma il carcere è uno strumento efficace per difendere la società  dal crimine? Infliggendo una pena la società  intende prima di tutto difendere se stessa da chi attenta alla sua stabilità : occorre però verificare se il carcere renda davvero meno pericolosi coloro che vi sono rinchiusi. Diverse, infatti, sono le voci critiche secondo le quali la carcerazione sancisce la definitiva espulsione del recluso dal tessuto sociale, aggravando l'orientamento deviante e finendo per restituire alla società  un individuo peggiore di quello che è entrato. In una parola, un futuro recidivo. Questa ricerca - condotta sul campo attraverso una serie di interviste a detenuti ed ex detenuti - si pone l'obiettivo di verificare l'esistenza del legame tra carcere e recidiva, scegliendo di dar voce a coloro che hanno sperimentato in prima persona le dinamiche criminogene della quotidianità  carceraria. Dai dialoghi con detenuti ed ex detenuti emerge il profilo di un carcere che strappa il recluso dalla famiglia, dai legami sociali e dalle responsabilità  della vita reale, facendone un uomo incapace di vivere nel mondo esterno. In questo modo, egli interiorizza un'immagine di sé deviante e tende a rappresentarsi un futuro senza alternative al crimine. Tra le più stimolanti piste di ricerca che questo studio propone vi è il confronto tra chi è ancora dietro le sbarre e chi, ormai libero, sta affrontando con qualche successo il percorso del reinserimento: ne emergono le condizioni grazie alle quali è possibile annullare l'ipoteca negativa del carcere sul percorso esistenziale di un plurirecidivo. Daniela Campana è docente a contratto di Sociologia della Devianza e del Controllo sociale presso l'Università  Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha pubblicato articoli per Ambrosianeum e Studi di sociologia sulla metodologia dell'intervento di rete nei Servizi sociali e sanitari. Lavora nel campo educativo da oltre dieci anni.

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11.
€ 24,00
EAN-13: 9788856845808
Giulia Contri
Minori in giudizio. La convenzione di Strasburgo
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 24,00
DescrizioneLa Convenzione Europea sull'esercizio dei diritti dei minori , adottata dal Consiglio d'Europa a Strasburgo il 25 gennaio 1996, vuole "promuovere, nell'interesse superiore dei minori, i loro diritti, concedere loro diritti azionabili e facilitarne l'esercizio facendo in modo che essi possano, essi stessi o tramite altre persone od organi, essere autorizzati a partecipare ai procedimenti in materia di famiglia che li riguardano dinanzi a un'autorità  giudiziaria". Essa costituisce un progresso della cultura e del diritto: il minore in possesso di discernimento infatti è riconosciuto nella vicenda giudiziaria come interlocutore. Alle diverse professionalità  del giudice, dell'avvocato, dello psicologo, dell'assistente sociale, degli operatori a vario titolo dell'ambito giudiziario, questo testo pone un interrogativo: come predisporsi ad applicare questa Convenzione? Pensando di trovarsi di fronte al minore come soggetto debole, oppure, caso per caso, riconoscendogli una capacità  di autonomia nell'orientarsi e nel determinarsi nelle proprie scelte? Ponendosi come tutori del minore, che in giudizio parleranno in suo nome e al suo posto, o come promotori di una sua capacità  in atto? Tuttavia il dibattito intorno all'autonomia del minore non interessa solo una ristretta cerchia di professionisti, ma un più vasto pubblico: i contributi contenuti in questo testo convergono, ciascuno a suo modo, intorno alla questione del riconoscimento, a partire dal bambino, di una capacità  negoziale e pattizia dell'individuo, sottraendolo allo status di minorità , come sostiene il giuscivilista Pietro Rescigno. Per lo psicoanalista Giacomo B. Contri si tratta di pervenire alla definizione della vita psichica stessa come vita giuridica. Giulia Contri , psicoanalista e avvocato della salute, è docente presso la Scuola della Società  Amici del Pensiero Sigmund Freud di Milano. Si occupa del riorientamento di minori in difficoltà  in famiglia, nella scuola e nel giudiziario e collabora con la rivista "MinoriGiustizia"; è in corso di pubblicazione per Sic Edizioni il testo a sua cura L'avvocato della salute: documenti di un'esperienza 1996-2011 .

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12.
€ 15,00
EAN-13: 9788856845655
Angelo Volpe
La grammatica della devianza: situazioni, opportunità  e scelte razionali
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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Prezzo di acquisto€ 15,00
DescrizioneQuali possono essere i freni sociali in grado di bloccare o contenere l'inclinazione "naturale" degli esseri umani a infrangere le regole e a intraprendere azioni devianti, talvolta anche di gravità  criminale? In che cosa consiste questa inclinazione? Quali sono le sue radici? Sono queste alcune delle domande alle quali il volume, la cui struttura è semplice e si articola in tre blocchi tematici, cerca di rispondere. Si parte dall'individuo che devia o che delinque e dall'idea che le sue azioni siano unicamente il frutto delle sue decisioni, nel corso delle quali egli valuta, più o meno sommariamente, i benefici e gli inconvenienti che di volta in volta gli si presentano: in questo senso, i reati sarebbero azioni intenzionali che le persone compiono per ricavarne vantaggi. Si analizza poi la formazione della situazione criminogena, evidenziando le circostanze che incoraggiano questo o quell'atto deviante. L'idea di fondo è che il reato sia interazione , e che esso debba essere considerato, a questo nuovo livello dell'analisi, in stretto rapporto all'ambiente in cui ha luogo, e al cui interno vi possono essere le vittime stesse. Da ultimo si cerca di mettere in luce i collegamenti che possono esservi tra le opportunità  criminogene e i deficit che caratterizzano la vita di taluni individui e/o gruppi di individui. Se, da una parte, una carenza di freni e legami sociali, di socializzazione, di controllo, di reddito e di razionalità , può dare luogo a un sovrappiù di definizioni favorevoli alla violazione delle norme sociali e giuridiche, dall'altra, affinché un individuo delinqua è necessario che egli abbia delle opportunità  per farlo, malgrado si trovi in una condizione di penuria e di rilevanti privazioni. Le opportunità  hanno sempre un grande ruolo, così grande da indurre talvolta un soggetto a delinquere anche se non ne ha bisogno. Egli lo può fare, cioè, perché può trovarsi in una situazione particolarmente favorevole, di fronte a tentazioni troppo forti per riuscire a resistere, e lo può fare anche qualora l'incentivo alla sua azione non sia esclusivamente di natura monetaria. Angelo Volpe , sociologo, è ricercatore presso la Seconda Università  degli Studi di Napoli. Tra le sue pubblicazioni Elementi di micro-sociologia (FrancoAngeli, 2007).

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13.
€ 16,00
EAN-13: 9788856846751
Simone Feder
Re-incontrarsi. Esperienze di riavvicinamento e condivisione tra genitori e figlia: il Soggiorno assistito
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneIl libro descrive l'esperienza innovativa del progetto Soggiorno assistito, nato nell'anno 2010 da un bisogno percepito all'interno del Tribunale dei Minori di Milano e portato avanti dalla collaborazione tra la cooperativa sociale Casa del Giovane di Pavia, la Regione Lombardia, l'Asl di Lecco, la cooperativa La linea dell'Arco di Lecco e le tutele minori del territorio lombardo (in particolare del lecchese). Un'iniziativa destinata a minorenni e adulti coinvolti in procedure giudiziarie ma anche, più in generale, a quei genitori intenzionati a fare un'esperienza coinvolgente e protetta insieme ai loro figli. L'obiettivo è stato quello di sviluppare le potenzialità  del tradizionale spazio neutro di incontro, superandone i limiti strutturali grazie a un ambiente più spontaneo e a una dimensione temporale più estesa e continuativa che permetta lo svilupparsi di dinamiche relazionali differenti. Partendo da un excursus iniziale che traccia un quadro della situazione della famiglia nella società  attuale (vista come contesto di coppia e di genitorialità , di impegni e responsabilità ) e dei servizi preposti alla sua tutela e assistenza (Tribunale per i minorenni e Servizi sociali), l'iniziativa è stata proposta come possibile opportunità  di riavvicinamento e ricostruzione dei legami familiari in quei casi in cui la crisi del rapporto di coppia avesse condotto i genitori a sacrificare, negandoselo a vicenda, il diritto di visita e di relazione. Il volume, attraverso le voci stesse dei partecipanti (ospiti e operatori) e i racconti delle loro storie di vita, è destinato a tutti gli operatori che si occupano della crisi familiare e dei "figli" della separazione. Simone Feder , psicologo e coordinatore dell'area adulti-dipendenze, è responsabile di due strutture della comunità  Casa del Giovane di Pavia. Referente di diversi progetti legati alla prevenzione e all'educazione alla legalità  all'interno di istituzioni scolastiche, è ideatore e coordinatore del progetto Soggiorno assistito. Giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Milano, è autore di Finisci solo per ricominciare (2006), Trasgressione e normalità  (2009), Meno alcool più vita (2010) e Ascoltando chi bussa (2011). Anna Polgatti lavora con adolescenti con problematiche di dipendenza all'interno della comunità  Casa del Giovane di Pavia. Educatrice del progetto Soggiorno assistito, è curatrice di diversi progetti per lo sviluppo della crescita personale, dell'educazione alla legalità  e del sostegno alla genitorialità  presso istituti scolastici primari e secondari.

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14.
€ 15,00
EAN-13: 9788856812534
Annamaria Rufino
Norma e conflitto. Cultura giuridica e regole sociali, dallo Stato moderno alla società  globale
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneLa storia del rapporto tra la cultura giuridica e le regole sociali coincide, nella sostanza, con la storia della cultura occidentale. In nessuna altra parte del mondo, infatti, questo rapporto è divenuto "sistema", incidendo profondamente sulla nascita e il mutamento del tessuto sociale. Nel lungo percorso di trasformazione di tale rapporto, dagli albori dell'età  moderna sino alla globalizzazione, sono cambiati radicalmente lo Stato, il diritto, l'individuo e la società . Diversi equilibri e sempre nuovi o rinnovati obiettivi hanno inciso profondamente sulla dimensione sociale, modellata dalla diversa percezione, da parte degli individui, del tempo e dello spazio relazionali. Questa percezione coincide, oggi, come agli albori della società  moderna, con la necessità  di porre in essere un ordine regolato, capace non solo di garantire dai rischi, ma anche e soprattutto di riattivare i meccanismi identitari, di fiducia e di condivisione. Il testo ripercorre i passaggi essenziali del rapporto tra cultura giuridica e regole sociali, individuandone gli aspetti più significativi, sia nelle varie fasi evolutive, sia nella transitorietà  delle problematiche dell'oggi storico, ponendo particolare attenzione al tema delle garanzie e della funzione del diritto, dell'ambiente, delle prospettive della governance, del rischio, delle soluzioni alla conflittualità  e, soprattutto, della fiducia. Rimangono, tuttavia, molti interrogativi, a cui nessuno dei "saperi esperti" può dare, oggi, risposta. Annamaria Rufino insegna Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale presso la Facoltà  di Studi Politici e per l'Alta Formazione Europea e Mediterranea "Jean Monnet" e Direttore del Dipartimento di Studi Europei e Mediterranei della Seconda Università  degli Studi di Napoli. Tra le sue pubblicazioni: Nascita e difesa della società  (La Città  del Sole 1996); Devianza e comunicazione globale (La Città  del Sole 1998); Diritto e storia (ESI 2002); con G. Teubner, Il diritto possibile (Guerini 2008).

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15.
€ 45,00
EAN-13: 9788820401160
Costantino Cipolla
La devianza come sociologia
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneLa devianza, nella sua accezione originaria di scostamento dalla norma statistica, è uno dei concetti di base della sociologia. Da fatti, fenomeni, soggetti e culture devianti sono nate le teorie e le scuole che maggiormente hanno contribuito a dare alla sociologia dignità  di scienza autonoma. Durante il secolo scorso la devianza è diventata sempre più appannaggio della criminologia, ma non per questo la sociologia, nel suo eclettismo e nella sua pluridimensionalità , può dimenticarsi delle forme di devianza nella loro totalità , si tratti di conflitto, droga, malattia, prostituzione o follia. La strutturazione del volume nella forma del glossario permette la fruizione dei suoi contenuti anche in maniera segmentata e non lineare, in quanto in ogni lemma sarà  possibile conoscere storia e autori di riferimento o pratiche e protocolli operativi, tecniche di indagine e teorie epistemologiche o ricerche attuali e condizioni sociali. Il filo conduttore del volume è sottolineare il ruolo della devianza che, per la sociologia, è più importante della normalità . Costantino Cipolla , è professore ordinario di Sociologia presso l'Università  di Bologna, presidente del corso di laurea triennale in Sociologia e del corso di laurea magistrale in Scienze criminologiche per l'investigazione e la sicurezza. Per i nostri tipi ha pubblicato: Cipolla C. (1997), Epistemologia della tolleranza , 5 voll.; Cipolla C., Agnoletti V. (a cura di) (2011), La spendibilità  della sociologia fra teoria e ricerca ; Cipolla C. (a cura di) (2011), I concetti fondamentali del sapere sociologico ; Cipolla C. (a cura di) (2012), Dal Mincio al Volturno. I due anni che fecero l'Italia .

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16.
€ 18,50
EAN-13: 9788846498113
Luigi Pannarale
Il diritto che guarda. Rischi della decisione giuridica
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneIl titolo del libro fa il verso ad un romanzo di Alberto Moravia, L'uomo che guarda (1985), definito a torto o a ragione "uno dei romanzi italiani più indecenti". Il soprannome del protagonista, Dodo, esprime impotenza: questi, assediato dall'eros e dalle sue perversioni, è chiamato a guardare sempre, a essere spettatore non solo del mondo, ma spia della propria volontà  di capire, di giustificare la realtà  che lo opprime e lo fa sentire inadeguato. Il diritto moderno non sembra comportarsi in modo molto diverso, i suoi processi di osservazione della società  sono contemporaneamente processi di auto-osservazione, in cui sempre più spesso accade che il diritto si senta inadeguato rispetto alle aspettative che sono rivolte nei suoi confronti e alle prestazioni che gli vengono richieste. In alcuni casi deve registrare melanconicamente la propria inefficacia e i propri ripetuti fallimenti, in altri casi trasforma la propria frustrazione in eccitazione quasi ossessiva, nella riproduzione di divieti e ostacoli che non tengono conto dei precedenti fallimenti, in altri ancora s'intriga curioso anche in questioni che sembrano del tutto estranee alle sue competenze, con un fare voyeuristico molto simile a quello di Dodo. Luigi Pannarale è ordinario di Sociologia del diritto nella Facoltà  di Giurisprudenza dell'Università  di Bari. È membro del comitato scientifico delle riviste "Sociologia del diritto", "Mediares", "Veredas do direito", "Rivista italiana di conflittologia", "Dei delitti e delle pene", nonché dell'Ogim (Osservatorio giuridico internazionale sulla migrazione). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il diritto e le aspettative (Napoli, 1988), La bottiglia di Leyda. Il giurista ed i suoi paradossi (Torino, 1996), Giustiziabilità  dei diritti. Per un catalogo dei diritti umani (Milano, 2002).

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17.
€ 19,00
EAN-13: 9788820408244
Susanna Vezzadini
Per una sociologia della vittima
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneI molteplici rapporti intercorrenti tra società  e processi di vittimizzazione impongono oggi un'approfondita riflessione in ambito sociologico, rendendo la nozione di vittima e le sue implicazioni sociali e relazionali oggetto precipuo di studio della disciplina, dal quale procedere verso l'elaborazione di interventi di sostegno mirati. Tuttavia, quello fra sistema sociale e condizione di vittimalità  è certamente un nesso complesso da indagare concernendo differenti contesti e riguardando, da un lato, le cause strutturali e le motivazioni di ordine culturale all'origine della condizione di vulnerabilità , così come, dall'altro lato, le reazioni poste in essere dalla collettività  e dalle istituzioni nei confronti di chi ha patito abusi, ingiustizie, violazioni. Occorre però riconoscere come, non di rado, gli interventi sociali vengano più spesso pensati con riferimento all'immagine di una vittima "ideale" piuttosto che "reale"; ciò potendo contribuire alla costruzione di ruoli sociali funzionali al mantenimento di determinati equilibri - oltre che di etichette dannose e pregiudizievoli - implicando il parziale disconoscimento delle effettive richieste e dei bisogni di coloro che versano in stato di patimento. In questa prospettiva, il contributo della sociologia appare particolarmente rilevante, anche in ragione degli esiti complessi dei processi di globalizzazione e dei loro riflessi sulle dinamiche di vittimizzazione. Tale analisi rappresenta infatti un potente sfondo teorico ed epistemologico sul quale collocare in primis la nozione di dignità  della persona, condizione imprescindibile dalla quale partire per costruire infine una giustizia sociale "globale" ma, soprattutto, realmente equa. Susanna Vezzadini è docente di Criminologia e di Vittimologia presso l'Università  degli Studi di Bologna, Facoltà  di Scienze Politiche "R. Ruffilli"; è inoltre giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni dell'Emilia Romagna e mediatore penale e dei conflitti. È autrice di numerose pubblicazioni e articoli; in particolare si ricordano S. Vezzadini, La vittima di reato tra negazione e riconoscimento , Clueb, Bologna, 2006; (con M. Esposito, a cura di), La mediazione interculturale come intervento sociale , FrancoAngeli, Milano, 2011.

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18.
€ 18,00
EAN-13: 9788820410131
Andrea Antonilli
Insicurezza e paura oggi
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneLa società  nella quale viviamo è attraversata da uno strisciante ed indifferenziato senso di insicurezza, le cui origini non devono essere cercate esclusivamente nei fenomeni devianti o criminali, quanto nelle instabili e sempre più precarie condizioni dell'esistenza odierna. Se da un lato la globalizzazione è in grado di offrire nuove ed infinite opportunità , dall'altro produce un processo di destabilizzazione nell'individuo, che non riesce a seguire le coordinate di un mondo caotico, portatore di un numero ingestibile di stimoli difficilmente interpretabili e valutabili. Tutto ciò che non è conoscibile e prevedibile provoca uno stato di profonda insicurezza, che conduce gli individui a convivere forzatamente col rischio, in un clima di allarme sociale. Tale condizione produce, nei singoli, una richiesta di maggiore protezione rivolta ai settori istituzionali nazionali e locali, ovvero a tutti quegli organi deputati a prevenire e contrastare la genesi di paure ed insicurezze. Nello specifico, in un'ottica di sicurezza partecipata, gli individui reclamano un ruolo attivo nella produzione di strategie volte a favorire una diminuzione dei livelli di insicurezza e a garantire un miglioramento della qualità  della vita. Il volume intende, quindi, prendere in analisi le paure e le insicurezze dell'uomo post-tardo moderno, centrando il focus sui fattori sociali che contribuiscono al loro costituirsi, con un'attenzione specifica agli strumenti istituzionali ed informali utilizzabili per ridimensionarle o, molto più difficilmente, superarle. Andrea Antonilli è ricercatore confermato presso la Facoltà  di Scienze Politiche "Roberto Ruffilli" di Forlì - Università  degli Studi di Bologna, dove insegna Politiche per la sicurezza. È, inoltre, direttore del Master Universitario di Primo livello Politiche di sicurezza e polizie locali , presso l'Università  di Bologna. È autore, per i nostri tipi, di: "Devianza" in C. Cipolla (a cura di) (2011), I concetti fondamentali del sapere sociologico ; "Sicurezza sociale" in C. Cipolla (a cura di) (2012), La devianza come sociologia ; "Charles Taylor: multiculturalismo tra identità  e riconoscimento" in A. Maturo (a cura di) (2012); Teorie su equità  e giustizia sociale .

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19.
€ 17,00
EAN-13: 9788856837100
Maurizio Esposito
Oltre l'Istituzione totale. Teatro e integrazione nella Casa di Reclusione di Rebibbia
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneIl titolo di questo libro può sembrare ambizioso. Andare oltre il concetto di "Istituzione totale" di matrice goffmaniana significa proporre modelli ed esperienze trattamentali per e con i detenuti con l'intento di riaffermare l'identità  sociale di questi, attraverso un processo collegiale e responsabilizzante di revisione critica del loro vissuto. Questo significa dunque provare a riappropriarsi, anche in un contesto detentivo e reclusivo, del concetto di persona, in un'ottica che sappia coniugare sicurezza e trattamento, e dunque riesca a sfuggire al sempre presente agguato de-personalizzante. Questo libro racconta di un progetto, il "Progetto Prometeo", svolto dalla Associazione Italiana Cultura e Sport con la collaborazione del Laboratorio per lo studio dei nuovi servizi "Francesco Battisti" dell'Università  di Cassino. All'interno del laboratorio teatrale della Casa di Reclusione di Rebibbia, si sono strutturati incontri che all'attività  di teatroterapia hanno affiancato interventi di tipo psicologico, di ricerca sociale e di attività  di mediazione culturale. I risultati ottenuti consentono di confermare come il teatro, ma più in generale l'arte e la cultura, siano strumenti essenziali per far maturare il dialogo tra le persone. Di tutto questo non si può non tener conto anche nelle prospettive e negli orientamenti di metodo che dovrebbero sostenere una azione politica resa a facilitare i processi di reinserimento sociale. Maurizio Esposito insegna Sociologia generale e Metodologia della Pianificazione sociale presso l'Università  degli Studi di Cassino. Responsabile scientifico del Laboratorio per lo Studio dei Nuovi Servizi "Francesco Battisti", si occupa da anni di problematiche legate al mondo della marginalità  sociale e delle fasce deboli della popolazione. È autore, tra l'altro, delle pubblicazioni: Giovani al margine, ESI, Napoli 1998; Uomini di camorra, FrancoAngeli, Milano 2004; Medici e nuove tecnologie, FrancoAngeli, Milano 2006 (con Francesco Maria Battisti); ha inoltre curato il volume Malati in carcere, FrancoAngeli, Milano 2007 ed ha pubblicato articoli per il Journal of Correctional Health Care, Sage, Thousand Oaks, California. Antonio Turco, educatore penitenziario, è responsabile delle attività  culturali e della Compagnia teatrale "Stabile Assai" della Casa di Reclusione di Rebibbia. Responsabile nazionale del Settore Politiche Sociali dell'AICS, docente di pedagogia ed ordinamento penitenziario presso il Centro di Psicologia Giuridica dell'Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Roma, scrittore e giornalista, è autore di numerosi testi su tematiche carcerarie e sulla devianza minorile. È componente della XII Commissione del Senato per la legge 180.

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20.
€ 40,00
EAN-13: 9788820405670
Salvatore Costantino
Azione sociale e potere. Diritto e società  tra moderno e postmoderno
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Sociologia giuridica e della devianza

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DescrizioneQual è lo choc o, forse, la mutazione che il diritto ha subito nel passaggio dalla modernità  alla postmodernità ? La modernità  si era aperta con le grandi promesse fatte alle società  umane di una politica che fosse capace di controllare il loro destino e di dare risposte alle domande fondamentali: chi siamo, che cosa dovremmo essere, come dovremmo vivere. La transizione verso la postmodernità  è caratterizzata da processi di de-strutturazione degli spazi tradizionali della politica, da trasformazioni tecno-sociali che determinano lo sfaldamento delle tradizionali modalità  di partecipazione politica e di formazione del "discorso pubblico". Non ci sono più soltanto Stati che agiscono tra di loro, ma emerge un gran numero di nuovi attori transnazionali . Il diritto e i suoi rapporti con l'economia e la politica assumono un'estrema mobilità  nell'era dei processi di globalizzazione e nel quadro del più ampio mutamento di carattere sociale da cui dipende e da cui è fortemente condizionato. La transizione verso la postmodernità  ha trasformato sostanzialmente il fenomeno giuridico. Dove prima era il diritto ora sempre più si formano delle vere e proprie terre di nessuno nelle quali è più agevole la penetrazione del potere economico sciolto da ogni rapporto con le regole giuridiche. Stiamo attraversando una crisi profonda delle forme politiche moderne e, specificamente, degli Stati. La sociologia nasce in una relazione strettissima con il mutamento sociale. La sociologia del diritto, nello specifico, si sviluppa all'interno del rapporto azione sociale/potere, indagando le forme, istituzionali e non, che via via assumono la convivenza-cooperazione degli uomini e il loro modo di autoregolarsi. Scopo di questo libro è approfondire alcuni punti salienti, alcuni capisaldi di questo campo della ricerca sociologica, sullo sfondo storico del consolidamento della modernità  e del suo irrisolto passaggio verso qualcosa che ancora non siamo in grado di definire compiutamente e che infatti chiamiamo postmodernità . Salvatore Costantino è professore ordinario di Sociologia giuridica, della devianza e del mutamento sociale all'Università  di Palermo, Facoltà  di Scienze politiche. Aldo Zanca è professore a contratto presso la Facoltà  di Scienze politiche dell'Università  di Palermo.

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